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Lavorazione materiali plastici

Il nostro servizio di lavorazione materiali plastici è rivolto alle realtà che necessitano di specifiche componenti plastiche per la propria attività produttiva e/o trasformativa.

Operiamo su una grande gamma di materiali e adottando di volta in volta i processi più adeguati.

Offriamo la massima precisione, nel totale rispetto del progetto elaborato dal cliente, qualità e rapidità di esecuzione.

Mettiamo in campo i principali processi di trasformazione. Tra cui:

Estrusione delle plastiche

Questo processo non è esclusivo delle plastiche, ma viene impiegato anche per le gomme e per alcuni metalli particolarmente flessibili.

Per quanto concerne le plastiche, l’estrusione consiste nell’introduzione del materiale ridotto in granuli all’interno dell’estrusore.

La compressione prodotta dall’estrusore fonde le plastiche che dunque si adattano alla perfezione con la sagoma della matrice. 

Indurimento superficiale

E’ un trattamento piuttosto semplice per mezzo del quale una componente plastica viene rafforzata.

Tale procedimento prevede una fase di impregnazione siliconica.

E’ particolarmente adatto ai policarbonati.

Polimerizzazione anionica

In questo caso, le materie prime già ridotto allo stato liquido vengono “calate” mediante la mera forza di gravità all’interno di stampi riscaldati.

In quel frangente, proprio grazie all’azione del calore, avviene la polimerizzazione.

I principali materiali plastici

Lavoriamo materiali plastici di ogni tipo. Ecco una lista esaustiva. 

Teflon. Detto anche politetrafluoroetilene, si caratterizza per una buona resistenza al fuoco e soprattutto per l’antiaderenza. E’ apprezzato anche per la resistenza agli agenti chimici. 

Nylon. Questa particolare plastica si caratterizza per una marcata resistenza all’usura, per uno spiccato recupero elastico e per la facilità di lavorazione (anche estetica). Si fa apprezzare inoltre per una discreta resistenza al calore. 

PVC.  Noto anche come polivinilcloruro, è un materiale molto utilizzato nell’edilizia. Si fa apprezzare per la resistenza agli agenti atmosferici, per la discreta lavorabilità e per le ottime capacità isolanti. 

Polietilene. E’ la più comune delle materie plastiche – sintetiche. I parametri di resistenza al fuoco, all’usura, alle sollecitazioni meccaniche e agli agenti chimici sono “medi”. Si fa apprezzare per i costi bassi e per la versatilità. E’ infatti impiegato in molti ambiti, dalla produzione di giocattoli alle pellicole alimentari, dalla produzione di flaconi alla realizzazione di tubi del gas. 

Resina. Questa plastica si fa apprezzare per la buona elasticità e per la discreta resistenza alle sollecitazioni meccaniche. E’ utilizzata anche in edilizia, dove esprime al meglio le due doti estetiche (specie quando si tratta di resine colorate).

Acetalica. E’ un particolare tipo di resina, la quale si caratterizza per una durezza spiccata, quasi paragonabile ai metalli. E’ tuttavia facile alla combustione e sopporta di cattivo grado i raggi ultravioletti.

Polipropilene. E’ una plastica piuttosto comune, seconda solo al polietilene. Anche in questo caso, i parametri sono per lo più “medi”. E’ impiegato principalmente per la produzione di oggetti di uso comune: tappi, scolapasta, bicchieri di plastica dura (es. per il caffè) etc.

Bachelite. E’ una plastica molto dura apprezzata per le capacità isolanti termoelettriche. In virtù di ciò, viene impiegata per la produzione di macchinari o di utensili che sono a contatto con il calore e l’elettricità. 

Policarbonato. E’ un materiale incredibilmente solido, poco elastico ma in grado di fornire un’eccellente protezione dagli agenti chimici. Viene ampiamente impiegato nell’elettronica, nella produzione di bottiglie, nella produzione di lenti e degli obiettivi fotografici (tutti oggetti a rischio contatto con agenti chimici). 

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